Primo contatto

Autore Gesù
Sostanza assunta Salvia Divinorum 15x
Via di somministrazionefumata
Quantità 350 mg
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Setting: Nella natura, di fronte ad un lago, da solo, seduto (posizione di loto)
Set: Calmo, 30 minuti di meditazione, rucerca della non realtà/dello stato psichedelico
Note: Prima vera esperienza psichedelica

Esperienza

Inzio:
Fatti tre tiri aspetto alcuni secindi e da un momento all'altro sento come un colpo di pistola che mi trafigge la testa e che continua a girare all'interno della stessa.
Inzialmente la sensazione predominante era quella di stordimento; il corpo veniva buttato verso il basso e io cercavo di alzarlo (il tutto appariva un po' come gli islamisti pregano). Questo “dondolare” durò per poco tempo fino a che non presi il controllo del mio corpo.

Distorsioni:
La prima cosa che feci fu guardare in lontananza gli alberi che ruotavano in armonia gli uni con gli altri, simili ad un dipinto di Van Gogh.

La cupola:
Dopodiché alzai lo sguardo al cielo e notai che lo stesso, insieme all'ambiente circostante pareva essere una cupola enorme che rinchiudeva tutto (un po' come in The Truman Show).

La connessione animista:
Abbassai lo sguardo e notai due ceppi di piante davanti a me, dei cespugli d'un verde rigoglioso. Il cespuglio a destra aveva carattere femminile e comunicava con quello di sinistra, che invece era maschile. Ad una certa sentii come se le piante volessero chiedermi qualcosa, ma io non sapevi rispinderli, soprattutto, non sapevo cosa risponderli. Cosí, mi chinai in avanti, verso le piante; il fattore strano in tale azione è da vedersi nel fatto che l'azione compiuta non era voluta dal me “terreno”, “umano”, bensí dal me stesso come presenza del “tutto armonico con la natura”. Era il me connesso alla natura che aveva compiuto tale gesto. Un po' cime a mostrarmi cosa volesse dire tutto ciò. Mi chinai per tre volte, sempre senza scelta data dal mio volere. Mi sentivo sottomesso dalla natura, ma non in modo negativo, era piú una sorta di punizione generosa data dal fatto che non avevo mai visto tutto ciò in tale maniera.

Ero connesso con la natura in maniera totale.

La comunicazione:
Ritornai a guardare la cupola nel cielo e sentii una sorta di immensa gioia che però fu stroncata dalle piante che volevano interagire con me. Cosí interagii. E quel che comunicai è qualcosa di inspiegabile, di assurdo in una certa maniera. Non comunicavo tramite parole, ma con un altro linguaggio, che non aveva a che fare con simboli o parole, bensí, con un qualcosa di diverso, che non ha parole. Forse ciò che piú si avvicina è la parola “intenzione” o “connessione involontaria”.

Il ritorno:
Decisi di alzarmi e con molta fatica mi misi in piedi e nel mezzo del paesaggio psichedelico mi indirizzai verso di una panchina

Pensieri:
Seduto sulla panchina inzio a cercare di comprendere/interpretare ciò di cui ho appena avuto esperienza.
La prima cosa che mi giunge è il fatto che oltre alla realtà c'è qualcos'altro e che io mi trovavo a metà di questo stato, ovvero nel velo tra la realtà e la non-realtà.