Prima (e ultima?) esperienza con 4-Aco-Dmt
Autore | Eterodosso |
---|---|
Sostanza assunta | 4-AcO-DMT in polvere |
Via di somministrazione | Orale |
Quantità | 25 mg. (ho pensato di iniziare alla grande) |
Setting | come sempre, casa mia |
Condizioni personali | a digiuno da 8 ore (a parte un paio di prugne selvatiche dopo circa 5 ore dal pasto, e acqua a volontà) |
Data | ieri, 14 agosto 2015 |
Link al topic |
Eccomi a stilare un nuovo report: stavolta 4-aco-dmt.
Cercando di penetrare il magico mondo delle psylo-qualsiasicosa, e considerando che le esperienze precedenti (Primi (deludenti) passi nel mondo della psylocibe e Nuova esperienza con psylocibina) non erano state soddisfacenti più di tanto, tranne, parzialmente, l'ultima, ho pensato che la via d'accesso “naturale” mi dava qualche problema, ed ho pensato di provare con la via “chimica”.
Ore 21:00 (T 00:00) – Sciolti i 25 mg in un bicchierino d'acqua (saranno stati 30 ml di acqua, più o meno), trangugiati (sapore amarognolo, ma più che sopportabile) e sciaquato il bicchierino con altri 30 ml di acqua, poi bevuti anch'essi (tanto per non buttare niente), vado ad attendere gli effetti su una “chaise longue” (plasticaccia) che ho su un terrazzo (condominiale, ma le chiavi della porta di accesso le ho solo io ed il capo-condominio che, a quest'ora, a tutto pensa tranne che a salire quassù) dal quale si gode la vista del porto (e, di notte, i porti sono suggestivi, con tutte le luci che si riflettono sull'acqua, pronte a danzare appena l'acqua si increspa per il passaggio di qualche barca) e del centro storico della mia città.
Ore 21:15 (T +00:15) – Cominciano i primi effetti fisici: senso di stanchezza, sbadigli ininterrotti, mondo via via sempre più traballante. Gli effetti aumentano di intensità per un altro quarto d'ora, finché alle
Ore 21:30 (T +00:30) – decido, visto che, fisicamente, comincio ad essere più traballante del mondo esterno, di rientrare (devo pur sempre fare una rampa di scale, e l'idea di scenderle in pieno fattume non mi entusiasma più di tanto) e di godermi l'esperienza comodamente stravaccato sul letto.
Mi sdraio, chiudo gli occhi ed arrivano i primi visual, bande colorate che si muovono lentamente, quando, all'improvviso, la svolta: comincio a sentire lo stomaco che, lentamente, inizia a ribellarsi. Non ci posso quasi credere: ma come, ho ingoiato soltanto neanche mezzo bicchiere d'acqua, e, per il resto, ho lo stomaco più vuoto di un supermercato a mezzanotte, cosa cavolo dovrei vomitare?
La faccio corta: per altre due ore (ovvero fino alle 23:30, T +02:30) ho girovagato per casa cercando di evitare di rigettare (appena provavo a sdraiarmi, che sarebbe stata la posizione ideale, o anche solo a sedermi, lo stato dello stomaco peggiorava nell'arco di pochi secondi), mentre la nausea andava e veniva ad ondate ogni 5-10 minuti. In un ultimo tentativo di evitare quello che mi sembrava l'epilogo più probabile, decido di farmi una canna, anche se non ho mai riscontrato quanto altri dicono in proposito, ovvero che la cannabis placa le nausee. Cartine? Vaporizzatore? Opto per il secondo, visto le condizioni fisiche precarie. Maledetti aggeggi: se tiri poco, non ti arriva praticamente niente, se tiri anche solo un po' più di quanto dovuto, i cannabinoidi ti colpiscono la gola come una pugnalata… ed infatti, la prima pugnalata che arriva mi fa immediatamente tossire come mai avrei dovuto fare, visto che al mio stomaco sarebbe bastato molto meno, per insorgere.
Ore 23:45 (T +02:45) – Vomitato (si fa per dire: è stata questione di pochi secondi, dentro non avevo, in pratica, niente), e, come da copione, inizia immediatamente il calo: in capo ad un'altra mezz'ora rimane solo, in progressiva attenuazione, il senso di precarietà nei movimenti, ed in progressivo incremento, l'inca…tura per la piega presa dagli eventi.
A questo punto, penso che nei miei rapporti con le psylo(cibina-cina-acetina) ci sia qualcosa che, decisamente, non funziona. Non volendo sperimentare, come qualcuno, nel forum, ha già fatto, l'assunzione rettale, mi sto chiedendo se potrei provare con quella sublinguale, anche se non so se questa sostanza sia assorbibile con questo sistema (dovrò provarlo io?), se possa o meno irritare la mucosa (visto quello che è successo nello stomaco…) e, soprattutto, non so come neutralizzare il sapore amaro della polverina, che dovrebbe essere piuttosto intenso, visto come ha “amarizzato” l'acqua in cui era disciolta.
Edit del 19/08/2015
Quantità | 35 mg |
---|---|
Modalità di assunzione | sublinguale |
Setting | come sempre, casa mia (e chi mi sposta?) |
Condizioni personali | fatta la solita colazione 3 ore prima (avrei potuto anche fare il bagno senza pericolo, a questo punto) |
Data | 19 agosto 2015 |
Volevo modificare il titoto del post (barrare il “e ultima?” tra parentesi), ma non ci sono riuscito.
Ad ogni modo, ultima no di sicuro. Oggi, per la serie “Se non ora, quando”, ho deciso di ripetere l'esperimento, cambiandone alcune condizioni. Non sia mai che mi arrenda così.
Dosaggio: 35 mg. circa. Considerato che erano passati solo 5 giorni dall'assunzione precedente, e che, secondo psychonautwiki, la sostanza presenta un elevato potere di assuefazione che si estende, pare, anche ad altre triptamine, ho voluto evitare questo pericolo aumentando la dose.
Modalità di assunzione: sublinguale. Perlomeno, l'intenzione era questa. In pratica, ho preso, a più riprese, qualcosa tipo 5 mg. e li ho messi sotto la lingua, aspettando quello che l'ispirazione del momento mi suggerisse come un tempo congruo prima di ripetere ancora. Diciamo che, per 35 mg., ho impiegato circa mezz'ora, per l'assunzione. E nulla vieta che la lingua non abbia assorbito niente e che, invece, la sostanza sia scesa nello stomaco assieme alla saliva. Vai a sapere. Propendo, comunque, per l'idea che l'assorbimento ci sia stato: la sostanza è abbastanza amara, ma di amaro, in bocca (compresi anche tutti i sensi figurati della frase) ho sentito pochissimo, segno che non si è verificata una “fuga incontrollata” di saliva “corretta”, cosa che mi aveva un po' preoccupato prima di iniziare.
Setting: come sempre, casa mia (e chi mi sposta?)
Condizioni personali: fatta la solita colazione 3 ore prima (avrei potuto anche fare il bagno senza pericolo, a questo punto).
T. 00:00 ore 10:40. E' difficile stabilire il momento d'inizio, visto che, come dicevo, per assumere i 35 mg. ci ho messo una mezz'ora. Diciamo che ho finito di assumerla verso le 11:20. Quale è il T 00:00? Un dettaglio: l'ultima tranche l'ho assorbita assieme a una bustina di camomilla liofilizzata, che, dicono, sia un ottimo rimedio contro le nausee. Ma sarà anche (o solo) merito dell'acqua calda, che qui mancava? In ogni caso, vista l'esperienza precedente, ho cercato di evitare anche il minimo liquido che sciabordasse nello stomaco. E, a conti fatti, la cosa ha funzionato. Cosa? L'assunzione sublinguale (o pseudo-tale)? La camomilla? Boh. Sta di fatto che, stavolta, nausee niente. Solo, a tratti, la sensazione di un equilibro gastrico al momento stabile ma estremamente precario, pronto ad alterarsi al minimo stimolo (che mi sono ben guardato dal fornire).
T. +01:00 ore 12:20 (alla fine, ho deciso per fissare come tempo zero la fine dell'assunzione). Niente. Come avessi bevuto acqua fresca. Rimane solo, quando accendo una sigaretta, qualche effetto in lieve risalita delle 2 canne notturne (strano, dopo tutto 'sto tempo passato, però non è la prima volta che mi capita, con quest'erba). Quindi, decido di rollarmene un'altra, tanto per fornire una spintarella alla partenza dell'esperienza.
A questo punto, non so se attribuire la causa all'autosuggestione o al puro caso, in perfetta sincronia con l'aspirazione dell'accensione della canna, gli effetti cominciano, dolcemente ma decisamente, a salire. E ad ogni tirata, la marea montava. Ho finito la canna e sono andato a stendermi sul letto.
La cosa strana è stata la totale assenza dei soliti sintomi che accompagnavano la salita: niente senso di stanchezza, niente sbadigli, niente aumento della lacrimazione. Solo, all'improvviso, il mondo che appare anche più confuso di com'era già senza occhiali, una sensazione fisica avvolgente, un abbassamento della temperatura corporea (ma ci sta pure, stava piovendo e anche la temperatura esterna era calata considerevolmente, almeno 4-5 gradi). Pochi visual, stranamente, in questa fase.
T. +03:00 ore 14:15. Le due ore clou dell'esperienza, momenti di introspezione profonda, con, a tratti, una sorta di sdoppiamento tra corpo e mente in cui, però, nessuno dei due riusciva ad osservare pienamente l'altro. Non provo nemmeno a sintetizzare, o anche solo descrivere, renderei poco l'idea. E' stato un po' come cullarsi (anche nel senso di “accudirsi”) in un nido accogliente, un mondo interno avvolgente e confortevole. Ma non solo. Vabbè, lascio perdere, tanto non mi riesce.
Solo, ad un certo punto ho pensato: “Adesso sì, che ci siamo. Così doveva essere”.
Dimenticavo: una cosa che mi ha stupito assai è che all'inizio di questa fase, ho riscontrato un imprevisto (ed imprevedibile, non me l'aspettavo proprio) aumento della libido, tanto da farmi rimpiangere di avere una moglie così talebana, riguardo certe sostanze.
T. +05:00 ore 16:15. Due ore di calo e risalita ad ondate di una ventina di minuti (penso), ma gli effetti sono, ormai, prevalentemente fisici, pur se piacevoli. Tanto che, alla fine, decido di decretare la fine della proficua esperienza rifacendomi del pranzo saltato: scartata l'idea di cibi troppo “solidi”, che avrebbero potuto destabilizzare il finora quieto stomaco, mi scofano metà di una vaschetta di gelato da mezzo chilo. Con molto gusto e soddisfazione. E comincio, anche, a buttare giù questo trionfale report. Ancora, a tratti, qualche ondata di marea continua a risalire, ma sempre più debole (e per fortuna: non si vive di sola psiconautica, ed il quotidiano reclama a gran voce il suo ruolo).
T. +06:00 ore 17:15. Ancora qualche lieve coda, sempre più tenue, nei suoi effetti. Sono essenzialmente soddisfatto: la tenacia, qualche volta, alla fine viene premiata, e non si può certo dire che non sia stato tenace. Ma è una mia caratteristica: mai arrendersi, bisogna continuare ad azzannare il polpaccio senza interruzioni e cedimenti (figurando me come un botolaccio ringhioso ed il destino/status quo come l'incauto proprietario del polpaccio: senza insistere, tutto resta com'era).
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere fino alla fine, ma, in modo particolare, Abej^a G., senza il cui fondamentale post Indice delle esperienze per sostanze (che invito tutti a considerare come una fonte cui attingere di basilare ed incommensurabile importanza, continuerò a lodare ad oltranza la sua iniziativa) non avrei neanche saputo dell'esistenza di questa sostanza.
Edit del 22/08/2015: Terza, travagliata, esperienza
Quantità | 30 mg |
---|---|
Modalità di assunzione | sublinguale |
Data | 21 agosto 2015 |
Stavolta me la sono voluta. Diciamo che ho voluto sperimentare la tolleranza. Lo scenario, stavolta, era questo. Passati solo 2 giorni dall'ultima esperienza, mi erano avanzati, più o meno, 40-45 mg, e, visto che la mia amata (davvero) quanto bacchettona moglie torna dopodomani (anzi, domani, nel momento in cui scrivo), a mezzanotte decido che: 1) non voglio avere problemi di stoccaggio (finora la sostanza aveva riposato qualche mese in un freezer stracolmo, seminascosta sul fondo, ma perché continuare a sfidare la sorte?), e 2) non voglio, però, neanche una esperienza che mi impegni quasi una giornata, tra salita, discesa e post-discesa.
Quindi, prendo una trentina di mg. e, come l'ultima volta, inizio la somministrazione sublinguale. Stavolta, però, qualcosa non va nel verso giusto: l'amaro, in bocca, lo sento eccome, quindi, a conti fatti, nonostante i miei sforzi, si è trattato di una somministrazione quasi prevalentemente orale.
Ed il mio stomaco se n'è accorto subito, nonostante la solita bustina di camomilla liofilizzata. Ma procediamo con ordine.
Dopo una ventina di minuti dalla fine dell'assunzione, come da copione, cominciano sbadigli, aumento della lacrimazione, senso di torpore, il tutto in crescendo. Anche il mal di stomaco, manco a dirlo.
Passati circa 45 minuti, visto che la condizione fisica era ormai sufficientemente traballante, mi stendo sul letto. E, qui, comincia il travaglio. La situazione, in pratica, era questa (analoga alla prima volta, ma con alcune differenze): finché rimanevo disteso, dovevo lottare per tenere a bada lo stomaco. Quando mi alzavo, non potendone più, lo stomaco un po' si placava, ma gli effetti fisici aumentavano, spingendomi a tornare disteso.
Un circolo vizioso, insomma. Effetti mentali e visual assolutamente assenti, per di più, quindi non c'era niente che potesse distogliermi dal senso di nausea. Ogni tanto, andavo a fumarmi una sigaretta sul balcone (già, mia moglie ha anche smesso di fumare, anni fa, ed ora ha un naso che è peggio di un sensore antincendio, sente anche la sia pur minima traccia di fumo, manco fosse un cane da tartufo, anzi, da tabacco), dal quale, visto che abito all'ultimo piano di un palazzo posto su uno dei cocuzzoli della città, ho ampia vista sul mondo circostante, e così, di ora in ora, mi teneva inconsapevole compagnia una dirimpettaia (vista la posizione del palazzo, ne ho in quantità, di dirimpettai) che stava riuscendo, anche lei, a passare la notte in bianco combinando chissà cosa (io vedevo solo la luce della stanza accesa, e lei seduta per terra, impegnata in qualcosa che non sono riuscito a capire). Finalmente qualcuno più fuori di me, ho pensato.
Passano lentamente le ore: 01:30 e sono preda ancora dell'alternanza disteso/in piedi, le 02:30 e niente è cambiato, 03:30 e sono sempre lì. Nel frattempo, però, qualcosa stava cambiando: disteso, riuscivo solo a lottare col mal di stomaco, in piedi notavo come gli effetti fisici cominciavano lentamente ad attenuarsi, lasciando il campo, vista anche l'ora, all'avanzare del sonno. Sonno che, però, si guardava bene dal produrre i suoi effetti non appena di coricavo. Tra l'altro, complici le condizioni meteo della giornata, la temperatura esterna era su 20-21 gradi, e quando mi alzavo ed uscivo dalla camera da letto dovevo mettermi una maglia supplementare, altrimenti sentivo freddo, mentre in camera c'erano almeno 3-4 gradi in più, per cui, quando tornavo a distendermi, dovevo togliermi la maglia se no iniziavo a sudare. E la nausea era sempre lì. Alle 04:00, prendo ispirazione da mia moglie, che ha una lunga tradizione di problemi grastici, e mi schiaffo il termoforo sullo stomaco. Funziona? Si e no, prevalentemente si, ma con l'effetto collaterale che il calore scaldava, si, lo stomaco, ma si propagava anche al resto del corpo, e cominciavo a smaniare sudando.
Alle 04:30 decido di arrendermi, vado in bagno e mi accingo a vomitare. Non ci è voluto molto: tre-quattro conati, il primo e l'ultimo decisamente a vuoto, ed ho fatto. Poca roba. Controllo e, ironia della sorte, ho rigettato proprio la camomilla liofilizzata, rimasta perfettamente intatta (anzi, la polvere era riuscita a compattarsi un po', formando dei grumi).
Alle 04:45, finalmente, torno a letto e, stavolta, anche se non subito, riesco ad addormentarmi, mentre gli effetti erano in netta diminuzione.
…
Mi sveglio, guardo l'orologio, e bestemmio: le 09:30, schizzo giù dal letto per verificare che la mia cagnolina (eh si, pure un cane, in questa casa) non abbia lasciato deiezioni in giro, visto che, di solito, al massimo alle 08:30 la portiamo fuori per i suoi bisogni. Sono stato graziato, la bestiola ha eroicamente resistito, però meglio non tirare troppo la corda, mi vesto senza fare colazione e la porto fuori. E mentre l'animale svuotava la sua vescica finendo per pesare un quarto meno di prima (non pensavo che potesse contenere tanti liquidi, mi sono sorpreso, alla fine, di non vederla più piccola di prima), io riflettevo, cercando di trarne delle conclusioni, su quanto vissuto in nottata.
Per prima cosa, penso proprio, come aveva preconizzato l'ottimo Monad in un suo post nel mio primo thread sulle esperienze con i tartufi, penso di avere un'alta tolleranza alle triptamine/psylo-quel-che-è: a quanto pare, per raggiungere gli effetti che altri hanno con una dose media, io devo incrementare la quantità di almeno un 50%. La prova del nove, per me, è stata proprio quest'ultima esperienza: dosaggio alto, con assunzione precedente molto recente, quindi alta incidenza della tolleranza = dosaggio medio senza problemi di tolleranza. Stesso percorso, stessi inconvenienti, stessi effetti. Sparando alto, invece (anche se, ancora, la mia casisitica è abbastanza limitata), tutto ok, senza neanche problemi gastrici, che sembrano venire spazzati via dall'intensità dell'esperienza.
Poi, facendo un bilancio, con questa sostanza c'è uno “spreco di tempo”, a fronte di un picco molto intenso di un paio d'ore, ce ne sono altre 6-8 di lenta discesa, che, in termini di valore “psiconautico/endonautico”, non hanno peso, o ne hanno molto poco. Anche considerandole un prezzo da pagare, non è certo una tariffa a buon mercato (per dire: oggi potevo scegliere se andare nella casa di campagna a proseguire i lavori di sterro già iniziati, oppure se dedicarmi all'eliminazione delle macchie di muffa su qualche parete della casa in cui abito, invece niente di tutto questo, rimandato ad altra occasione. Anche il quotidiano ha le sue irrinunciabili esigenze, che non vanno sottovalutate). Con questo non voglio certo dire che il gioco non valga la candela, solo che, per quella candela, bisogna giocare a lungo. E, purtroppo, 8-10 ore dedicate posso permettermele solo poche volte l'anno, per diversi motivi (familiari, lavorativi, etc.). Se, poi, ci aggiungo pure il tempo per postare il report, che è quasi un dovere…
Infine, un dubbio: assieme a questa sostanza, ho acquistato anche del 4-Aco-MET, ma, avendo letto che, tra gli effetti collaterali, c'è anche la (indovinate un po') nausea, che non figura, invece, tra quelli del 4-Aco-DMT (e, invece, a me, si verifica), ho, finora, rimandato la sperimentazione con questa sostanza, nel timore di passare più tempo chino sulla tazza del cesso che a goderne gli effetti.