La changa e la volpe
Autore: Benway | |
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Sostanza assunta: changa | |
Via di somministrazione: orale ( fumata ) | |
Quantità: 0,5g di changa a 50mg | |
Link al topic: https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=1598 |
Esperienza
Il mezzo grammo rimasto di changa a 50 decido di usarla questa volta non in casa, ma all’esterno e senza colonna sonora.
Approfitto delle belle e calde giornate che sta facendo per consumarla in mezzo ai boschi di giorno. Lontano dalla civiltà e dai suoi rumori. In cima ad un’alta collina dove hanno fatto legna da poco e ciò permette un panorama incredibile.
Per questioni di trasportabilità decido di rollarla in un joint ( cartina corta ) con un spruzzo di tabacco. Sono un pò dubbioso sugli effetti. Con la pipetta in vetro si risolve tutto con 6-7 tiri, ma un joint è più lento. Mi preparo psicologicamente e spiritualmente ad avere effetti diversi.
Giunto sulla cima della collina rimango circa 15 minuti in silenzio a godermi il panorama, la giornata e i rumori del bosco poi accendo e cerco di dare le boccate con una certa profondità e regolarità ( così da far bruciare bene il tutto ). Verso la 3-4 boccata inizio a sentirla salire veloce alle spalle. Mi scuote e la realtà sembra ondeggiare/friggere. Aspiro di nuovo e chiudo gli occhi. Un flash. Tutto scuro ma sul lato sinistro della visuale vedo una volpe che forma una sorta di mezzaluna. La coda è la punta in basso, il corpo curvo con le zampe come se fosse accovacciata e il naso è la punta superiore. Dentro ha dei disegni bellissimi e per nulla complicati. E’ colorata come se fosse quasi un pappagallo. L’azzurro domina la figura, ma poi vi sono anche parti rosse, bianche, verdi, gialle e nere. Nere e bianche sono anche le linee che la compongono. La visione dura una frazione di secondo. Apro gli occhi, non riesco a guardare lontano e mi concentro sui boschi sottostanti. Per un attimo le cime disordinate e piacevolmente caotiche degli alberi si allineano come se stessi guardando un pioppeto infinito. Penso: “questo è veramente alieno!”. Con l’idea che gli alberi abbiano voluto prendersi gioco di me in modo simpatico richiudo gli occhi e la calda luce del sole attraverso le palpebre mi fa precipitare in un mondo di grandi e morbidi frattali. Il rosso, l’arancione, il giallo e il marrone scuro dominano i frattali che iniziano a muoversi. Lentamente compongono qualcosa e mi ritrovo in una struttura attraverso cui ci sono tunnel e stanze. E’ bello sentirsi in quel luogo e la parte lucida della mia mente mi fa notare che sono dentro di me. Riapro gli occhi e faccio gli ultimi 2-3 tiri. Tutto sembra far fatica a stare assieme, mi prende un lieve senso di nausea e richiudo gli occhi. Tutto frigge di scintille bianche e poi risprofondo nei tunnel, ma questa volta si muovono più veloci e mi risucchiano. Ho la sensazione d’essere trascinato dentro delle budella animali con dei connotati da cartone animato. Ad un certo punto quella specie d’intestino psichedelico termina con un’apertura simile ad un buco di culo. Fermo la caduta con la sola volontà. Il buco di culo si dilata, si restringe e appare un capezzolo, chiaramente femminile, al suo centro. Il buco di culo inizia a succhiare il capezzolo. Mi sembra di stare nella bocca di un bimbo appena nato che ciuccia il latte dalla tetta della madre, ma dal capezzolo non esce nulla. Il tutto ha una fortissima valenza erotica, ma calda, morbida e molto pacifica, naturale e tranquilla. Apro gli occhi e, privato di qualsiasi pensiero, fisso i boschi in lontananza. Sento il vento. Ripercepisco il canto degli uccelli. Richiudo gli occhi. Vi è ancora un pò di movimento, ma ormai tutto tende a tranqullizzarsi. Inizio a respirare profondamente e rimango ad occhi chiusi a sentire tutto ciò che mi circonda per almeno 15 minuti. Lentamente tutto torna al suo posto. Mi sento bene, ma ho la sensazione d’essermi preso un colpo d’ascia sul cranio. Mi tornano in mente gli effetti della Salvia. La changa le assomiglia molto sotto diversi aspetti.
Dopo un pò decido di muovermi perchè mi aspetta una bella camminata per tornare verso la civiltà e non voglio farla di fretta. In breve arrivo al sentiero principale e svolto a sinistra, ma prima d’arrivare sento un rumore che m’incuriosice. Qualcosa si sta muovendo fra la vegetazione. Dopo circa una ventina di metri il sentiero fa un dosso. Lo salgo quanto basta per trovarmi faccia a faccia con una volpe. Subito non la riconosco ( è sempre così se la incontri da davanti ) e penso: “che cazzo ci fa un gatto gigante nel bosco?!?”. Lei avrà pensato: “Ohccazzo e questo chi è?!?”. Rimango immobile e lei si dà alla fuga mostrando la sua grande coda con la punta bianca. Sorrido e mentre scompare le sussuro un “ciaooo”. Riprendo la via del ritorno.
Circa mezz’ora dopo arrivo alla macchina e mi viene una maledetta voglia di gelato artigianale. Nel mio paese c’è una piccola gelateria dove fanno tutto loro così decido di fermarmi prima d’arrivare a casa. Trovo parcheggio ed entro nel negozietto. Osservo la nuova ragazza servire dei clienti prima di me. E’ molto carina. Ha i capelli rossi ( naturali ), occhi leggermente a mandorla di un azzurro molto chiaro e la pelle chiara con diverse lentiggini. E’ graziosa, ma non le dò troppo peso ed inizio a scegliere i gusti. Tocca a me e incrociamo gli sguardi. Mentre le dico che voglio penso che ha un non so che di selvatico, di animalesco. Mi serve e porgendomi il gelato ricambia lo sguardo ( una cosa fra l’incuriosito e il ma ci siamo già visti? ). La saluto ed esco. Mentre torno a casa penso alle similitudini di quella tipa con l’animale volpe….parecchie!
Arrivato a casa decido di scrivere questa esperienza e verso la metà mi chiama un caro amico che incontro di rado dicendomi che sta per diventare papà. Mi complimento e rimango un pò al telefono. Sarà mica collegato al capezzolo visto durante il viaggio? Sarebbe logico visto cosa è capitato con la volpe.
E con questo credo che il “cerchio” del viaggio si sia chiuso completamente.