Due giorni con l'Iboga

Autore Anonimo
Sostanza assunta Iboga di due tipi, uno più forte e uno meno
Via di somministrazione Orale
Quantità 5 cucchiaini per 5 volte a distanza di mezzora, dalle 22.30 a 00.30 + “profumo” all'1.
Presenti la guida più una ragazza
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Sabato

Durante questa fase la musica ha continuato ad andare e noi meditavamo, ognuno sul proprio materassino.

Le ore di meditazione volano, all'1 spegniamo la musica e ci sdraiamo.
È strano, per la prima volta non so cosa aspettarmi. Sono passate le 2 e non vedo nella mia testa persone, non “sento” nulla, non ho conversazioni.
Sapendo in parte come dovrebbe essere l'esperienza cerco di focalizzarmi sui punti della mia vita che vorrei affrontare ma che normalmente riesco a scalfire solo in superficie.
Vedo varie persone della mia vita, vari amici, su una sorta di linea grafica. Vedo I. e viene spazzata verso l'altro. Mi sembra strano, le voglio bene, so che io e C. abbiam passato anni cercando di aiutarla, ma non voglio arrendermi.
Inizio a pensare che sia solo “un sogno”, un delirio della mia mente. Come quando vai a dormire e inizi a pensare, e mentre entri nel mondo dei sogni senti il filo logico che se ne va.
Decido di fare “un test”, visualizzo mia mamma, su cui non ho alcun dubbio, sulla linea, se verrà spazzata via tutto ciò non è dovuto alla sostanza. Viene spazzata via.
Ok, posso stare tranquilla, sono io che sto cercando di interferire con la sostanza, non devo arrendermi con I.

Mi rilasso e lascio andare il pensiero.
Si susseguono scene o pensieri senza senso, non riesco a ricordarli né fissarli. Solo qualcosa a sprazzi.

Mi sento nel lettone di mia madre, dove andavo da piccola quando stavo male o facevo brutti sogni. Non posso vederla perchè son girata dall'altro lato ma posso percepirne l'amore. Mi sento piccola, amata e al sicuro. Apro gli occhi e vedo il comodino del lato del letto di mio padre. Dopo qualche secondo vedo che no, non ci sono comodini ma J. dall'altro lato della stanza.
Richiudo gli occhi.
Vedo P., non ricordo cosa ci diciamo ma so di averci parlato. Mi chiedo se sia perchè l'ho visto nel pomeriggio e se quindi sia meglio non veder nessuno il giorno della cerimonia, o se lo avrei visto lo stesso.

(excursus: due settimane prima ero andata ad una festa e avevo preso un acido. Ho avuto l'esperienza piu' forte che abbia mai vissuto. Spazio, tempo, corpo, non esisteva nulla di tutto ciò).

Sono in un corridoio nero e c'è N., siamo alla festa e mi chiede “ma era una paranoia quella?”. Mi giro per vedere se c'è T., l'unico che era presente in quel momento, ma non lo trovo.

Sono davanti ad uno schermo, c'è una pagina bianca aperta, ma posso vedere solo l'url “facebook”. Penso che ultimamente l'ho usato, sempre poco, ma più di quanto non abbia mai fatto, e questa è una distrazione. Esattamente ciò da cui mi devo liberare per ritrovare un focus sullo studio.
La pagina prende forma,.Vedo la foto di un ragazzo, dopo che ho preso parte ad un gruppo, che mi saluta. So chi è.
Alla festa un ragazzo, vedendomi sdraiata per terra con gli occhi chiusi mi ha accarezzato il viso con la sua manona caldissima, sorridendomi dolcemente mi ha chiesto se stessi bene. Il suo viso lo avevo dimenticato ma avevo provato un sacco di gratitudine, aveva migliorato un viaggio già bellissimo, e non potevo non immaginare l'impatto che persone buone e positive possono avere sugli altri. Con un gesto minuscolo possiam far davvero tanto per gli altri.

Cose che ho ricordato ore dopo

È giorno. Dovrei scrivere l'esperienza ma non mi ricordo nulla, sono convinta che per me non abbia funzionato. Usciamo e passeggiamo in un parco.
Parliamo di quanto fosse meravigliosa la musica e ricordo che effettivamente ad un certo punto l'ho visualizzata nella mia testa, potevo giocare con sfere luminose.
Mi ricordo poi che l'attacco di una canzone ha fatto partire ”Tanti anni fa” di Brusco” nella mia testa, che quando ero più piccola mi metteva un sacco di allegria. La musica “reale” per un momento sparisce. La canzone nella mia testa parla proprio del cambiamento che la guida ipotizza, ma in termini diversi.

Durante la meditazione ho fatto fatica a focalizzarmi su un punto, ho iniziato quindi a spostarmi all'interno del mio corpo, ma non riuscivo a farlo con calma, andava troppo veloce ed era quasi fastidioso. Mentalmente ero stanca, troppo vigile, volevo tranquillità.
Una volta sdraiata ho visto una porta bianca con delle scale e qualcuno mi ha aperto la porta, dicendomi di non mollare con la meditazione anche se sto facendo fatica.
Per la guida non riesco a ricordare perchè dovevo liberarmi di troppe cose. Non è così importante che non ricordi tutto, è l'inizio di un percorso. Alcune cose mi hanno lasciato, e nulla sarà come prima. “le prime volte è sulla tua vita; dalla terza in poi è sul resto”.

Verso le 5 del pomeriggio mi sdraio nella stanza delle cerimonie e inizio a scrivere.
La sostanza è ancora presente.

Prima dell'esperienza mi sono chiesta se la strada che ho preso sia quella giusta o meno. Sono qui, ora, vivo cose meravigliose e conosco gente positiva, vicina e lontana. Con cui ho parlato una sera per dieci minuti o con cui ho passato nottate intere vagando per boschi.
Dev'essere per forza giusto, se è tutto così meraviglioso.

Non so se ci siano spiriti, rettiliani, alieni, dragoni o come li vogliano chiamare gli altri.
Credo nelle energie, vibrazioni, emozioni e nelle emozioni, nell'amore… Non capisco perchè il fatto che si parli in termini diversi debba essere un problema.
Io ci credo nell'animo buono dell'uomo, tutti abbiamo un nucleo divino in noi, e se c'è gente perduta io cercherò di aiutarli. Ci sarà sicuramente gente perduta, ma l'idea di complotti mondiali ovunque non riesco ad accettarla.

Mi viene in mente M., lui è sicuramente il tipo di persone con cui la guida potrebbe voler lavorare. Quando avremo l'occasione li farò conoscere.

Senza sapere nulla del mio viaggio notturno, la guida mi parla del nostro compito qui. Quali persona sia possibile aiutare e quali no, cerco di spiegargli che a volte è difficile capire fino a che punto si può tentare di aiutare e quando sia il momento di arrendersi. Mi spiega di vedere queste situazioni uno spreco di energie. Abbiamo un tot di tempo e di energie che possono essere indirizzate verso chi può essere davvero aiutato, e continuare con persone “negative” può solo impedire di esser d'aiuto ad altri.
Ripenso alla linea grafica che ho visto durante la notte. Forse devo rivedere la situazione in una nuova ottica. Il sentimentalismo a volte potrebbe essere sul serio un ostacolo a qualcosa di migliore. Devo pensarci… Il test che ho fatto mettendo mia madre su quella linea penso proprio fosse un modo in cui la mia mente cercava di influenzare la sostanza. Chiudo gli occhi e mi risento nel suo letto. Si, ne sono convinta.

Domenica sera

Inizio 23.30
Quantità 5 cucchiaini (in parte nella versione più forte, in parte meno) per 6 volte, a distanza di 15 minuti + “profumo” alla fine.
Presenti Io e la guida

Sono molto più rilassata, ho capito quanto sia “psichedelia sottile” e sono più consapevole di quello che devo/posso aspettarmi.
Nella fase di meditazione mi immagino la terra, vedo due fasce, odio e amore, girarci intorno e interagire con essa.
Mi viene in mente che la sera prima avevo pensato alle persone a cui mi ero sentita di dire dell'esperienza che avrei fatto o a cui avevo semplicemente chiesto “pensami, solo cose belle”.
Come faccio di solito nei momenti in cui ho bisogno di appoggio.
Vedo ancora la terra con delle luci verdi sparse che rappresentano queste persone. Magari poche persone, ma esattamente quelle che voglio avere intorno.
È incredibile che più conosco me stessa più mi circondo esattamente delle persone giuste, come se non potessi non conoscerle. Mi sento troppo fortunata.
Sento positività pervadermi il corpo e uscire per dirigersi verso questo “nucleo luminoso”. È un flusso che interagisce con il nucleo. Gli lascio come squarciarmi il petto e passarmi attraverso gli occhi.

Apro gli occhi. Le candele sono più luminose. Con gli occhi chiusi riesco a giocare con la musica: coni, sfere, fasci di luce.

Riapro gli occhi. Qualcosa passa tra le candele, come se fossero unite da un filo invisibile, a formare un cerchio attraverso il quale passano nuclei luminosi.
Guardo oltre e vedo delle ombre correre in cerchio, sembrano quasi pesci.
Le candele disegnano un cerchio all'interno del quale sono al sicuro; non ho paura, non possono toccarmi. Non sono da sola e ringrazio di non aver fatto quest'esperienza senza una guida.
Le ombre continuano a correre in cerchio nell'oscurità.
Ciò che accade dietro di me è ignoto. Mi attacco con la schiena sulla parete, cerco di rimanere positiva in modo da non dover temer nulla di negativo. Mi sento pian piano più tranquilla circa quello che può esserci dietro di me, ma comunque non mi giro.
Apro gli occhi e la guida mi passa davanti, come fa per ogni assunzione e per il momento del profumo. Richiudo gli occhi e nel momento in cui mi tocca la gamba per sapere se va tutto bene faccio un salto che fa ridere entrambi. Mi chiedo se veda le stesse cose…
Dopo “il profumo” ci corichiamo.
(Tutto ciò che avviene dopo è ad occhi chiusi, in una sorta di strana dimensione onirica)
Mi sento come avvolta in un involucro scuro che mi protegge, tento di mantenermelo addosso. Non sono a contatto col materasso, è come se ci fossero dei centimetri tra questo e il mio corspo, e su questo “vuoto” slitto dolcemente.
Vedo dei cartoncini colorati, come un rotolo di gratta e vinci gigante, si srotola davanti ai miei occhi e la voce di un ragazzo, forzatamente entusiasta, dice “vuoi decidere come finirà la storia? Manda un sms al ***”. Mi viene da ridere e mi sento idiota nello stesso momento.
Devono essere il genere di cavolate di cui mi parlava la guida e la ragazza.
Vedo alcune scene che immagino siano di film.
Si apre il soffitto, scende un braccio meccanico che regge un biglietto, mi avvicino, lo rigiro tra le mani, ma non posso leggerlo. Non vedo nulla di scritto.
Sembra un film di fantascienza, probabilmente uno che ho visto con mio fratello quando eravamo piccoli. Magari a casa di F e L.
Cerco di pensare a F, perchè so che prima o poi vorrei tornare a quelle situazioni e parlarci, per liberarmi di sensi di colpa stupidi.
Riesco a visualizzarlo ma è sfuggente, vorrei parlarci ma i pensieri van troppo veloci e la figura non è stabile. Non mi aggrappo più al pensiero e mi rilasso.
C'è un angolo di una strada, illuminato fiocamente da un lampione e tre uomini guardano un cadavere con sotto una voce narrativa. È palesemente una scena di Csi.

Rimango in questo stato, avvolta e volteggiante.
Sento il mio corpo espandersi e gonfiarsi dall'interno. Vedo dei miei compagni di università e mi chiedo se sia normale che in ventanni di persone che condividano la mia visione delle cose ne abbia conosciute poche.

Sono le 8 di mattina, mi alzo per andare in bagno ma camminare dritto ed alzarsi è più complicato di quanto mi aspettassi.
Mi guardo allo specchio, ho tra i capelli dei fili d'argento, i riflessi tra le ciocc he son bianchi e luminosi. Il contorno del mio viso è luminoso e vibra, è come se fosse concentrico.
Mi rimetto a dormire.

Non ricordo nient'altro della nottata.
Han suonato il campanello ed è parsa una mitragliata al cervello. Poco dopo ci alziamo ma l'effetto è ancora molto forte, avrei bisogno di mangiare ma non è ancora arrivato il momento.
Usciamo e l'impatto è fortissimo, tutto così rumoroso e intenso. Cerco di rimanere concentrata, parlare un'altra lingua sotto psichedelici trovo sia difficile, con questo caos è ancora peggio.
Arriviamo al parco ed è tutto meraviglioso. Sento l'aria fresca riempirmi i polmoni.
La guida mi fa il genere di discorsi che mi spaventano. Non vorrei che con il tempo possa perdere tutto quello in cui credevo, mi sento così aperta e sensibile al momento che è come se potessi assorbire tutto senza filtrarlo.
Mangiamo e mi dirigo in uni per recuperare gli appunti della lezione che ho saltato. Capisco che quello che sto studiando mi piace davvero, nonostante in futuro potrebbe non portarmi ad un lavoro concreto. Ci voglio provare e voglio impegnarmi.
Vado in uni in una sorta di nuvola/bolla. I miei compagni mi salutano e ricambio, ma non so quando è il momento di dir ciao, è come se mi fossi dimenticata delle regole sociali, come se non avessero senso.
Non capisco nemmeno che son fermi perchè mi stanno aspettando.
Torno a casa, so di aver perso la fase in cui avrei iniziato a capire le cose. C. bussa alla mia porta ma gli dico che gli racconterò un'altra volta, gli voglio bene ma l'idea di raccontar tutto, in un'altra lingua, ora mi fa venir la pelle d'oca. Per fortuna sa esattamente com'è la situazione e non si offende.
Faccio su una canna, parlo con i miei e nel momento in cui mi sdraio sento le stesse sensazioni fisiche della notte: corpo in espansione, pelle elastica che si deforma al passaggio di sfere che passano per il corpo.
Sento il mio corpo davvero pesante, duro, di marmo. Mi sento fluttuare e sprofondare nel letto allo stesso tempo.

Mi addormento.

Per giorni mi son sentita strana e confusa.
Un giorno stavo parlando con un amico e abbiamo condiviso le diverse esperienze che abbiamo avuto quel weekend. Entrambe molto intense.
Ho realizzato che in un certo senso ho concluso il viaggio con Lucy di 15 giorni prima, e che davvero è ancora come se non avessi più un senso critico forte, una base di valutazione, una sorta di filtro.
Capisco veramente le cose su un piano emozionale, ma sugli altri piani non mi interessano e non mi toccano davvero. Ma forse non è nemmeno un problema.
Ci sono varie teorie, interpretazioni, visioni. Le vedo tutte, le capisco tutte, ma nessuna è mia.

Mi sono sentita sensibile e aperta a varie visione e interpretazioni per settimane.
Successivamente son dovuta tornare in Italia per un problema familiare ed è come se avessi costruito un muro, tra me, l'esperienza e la guida che sto cercando di abbattere.
Facendo un po' di giorni a L. mi sono chiarita le idee su un po' di cose e sono di nuova “nell'ottica”.

Non ho ancora davvero capito la sostanza e l'esperienza. Sulla seconda ci sto lavorando, per la prima a gennaio magari se ne riparla.


La guida ha detto che le allucinazioni non sono comunemente presenti ma che può succedere. Continua a ripetermi che è un'esperienza che può finire molto semplicemente nel dimenticatoio, sta a me lavorarci e sto veramente cercando di farlo.

Un paio di volte mi e' successo, a settimane di distanza, di riprovare quella sensazione di sfera che percorre il corpo e “pesantezza e durezza” corporea. Mi e' successo entrambe le volte quando ero molto stanca, una volta dopo che la mattina avevo preso due pizzichi di wood.

A livello di stomaco è piuttosto pesante, durante l'assunzione si sente che “lavora” per metabolizzare la sostanza.

inoltre anestetizza la lingua.
Durante la notte è come se non avessi avuto un corpo. Ricordo vagamente di essermi girata un paio di volte ma per il resto ci si dimentica completamente di questa dimensione.

Solo due giorni fa penso di aver capito il “messaggio”.