Ayahuasca

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Altri nomi comuniHuasca; Yagé; Natem; Daime; La Purga
PiantePiante contenenti MAOI come Banisteriopsis caapi o Peganum harmala con piante contenenti DMT come Psychotria viridis, Mimosa hostilis, Acacia confusa, Virola spp., etc..
Tipo di preparazioneBollitura
Principi attiviinibitori della monoamino ossidasi (MAO-I), DMT, 5-MeO-DMT, altro
Via orale
Dosaggio
Varia drasticamente dal tipo di preparazione e dalle piante utilizzate
Durata indicativa
Totale4/6 ore circa
Salita40 min / 1 ora circa
Picco2/3 ore
Postumimolto variabili
Effetti
Psichedelico, purgante

“L'ayahuasca (ayawasca in lingua quechua) è una bevanda allucinogena utilizzata dai popoli amazzonici e andini, preparata dagli sciamani o curanderi indigeni per i riti di visione, di cura e di comunicazione con il divino. Questa bevanda viene prodotta miscelando in un decotto diverse piante, principalmente le liane polverizzate di Banisteriopsis caapi e le foglie di Psychotria viridis ( pianta contenente DMT ).”

Di seguito ecco il contributo di Vegetable Man ( un utente del forum ):

Per una buona Ayahuasca non è necessario avere a disposizione una grande varietà di additivi, anzi soprattutto all'inizio è più facile ottenere dei buoni risultati restando sul semplice, ovvero cucinando separatamente una pianta contenente inibitori della mono ammino ossidasi (o betacarboline), e una contenente triptamine. E' una buona idea, almeno la prima volta, provare un preparato contenente solo maoi, per farsi un idea dell'esperienza completa ma soprattutto per testare l'efficacia dell'estrazione e la nausea risultante.

Piante contenenti betacarboline

Le betacarboline sono maoi (inibitori dell'enzima mono ammino ossidasi), impediscono al nostro organismo di metabolizzare il DMT e le altre triptamine quando vengono ingerite, rendendolo così oralmente attivo.
Sono prevalentemente loro e dunque il loro dosaggio a stabilire la durata e in parte, anche la profondità dell'esperienza, ovvero a bassi dosaggi si avrà teoricamente un trip breve e dominato dall'intense visioni date dalle triptamine, con un minore coinvolgimento spirituale. Overdosando la durata aumenta di parecchio e le visioni passano quasi in secondo piano rispetto alla complessità delle sensazioni provate e la totale immersività dell'esperienza.

Sono sostanze abbastanza facili da trovare in natura, anche se decisamente meno delle triptamine, si possono riscontrare in grosse concentrazione in queste specie botaniche:

Banisteriopsis Caapi

La Banisteriopsis Caapi (Yagè, Ayahuasca), la regina indiscussa dell'Ayahuasca, è lei a dare il nome al preparato.

Decisamente psicoattiva anche da sola, ne esistono di diversi tipi e provenienze e al momento c'è molta confusione in proposito. I botanici non sono ancora troppo sicuri della giusta classificazione di questo gruppo di liane, perciò si ci basa sui nomi usati dagli indigeni, che purtroppo cambiano di regione in regione, o sui colori, classificazione altrettanto inaffidabile.

Tipi di caapi

  • -Black, la varietà considerata più potente e per questo spesso la più ricercata, pochi sanno però che è la più potente nel senso che garantisce una purga più profonda e non un diverso effetto psichedelico. Per di più molta della Black in commercio è in realta Alicia Anisopetala, che è inattiva e merita un discorso a parte.
  • -White,la varietà più gentile in assoluto, insieme alla Cielo è la migliore con cui iniziare
  • -Cielo, scoperta da Terence McKenna, uno dei padri della psichedelia moderna, è la varietà più diffusa e con buone ragioni. E' decisamente gentile, infatti è possibile prenderne dosi massiccie senza grossi problemi, ma ha tutto ciò che serve per garantire un'esperienza piena e completa.
  • -Yellow, molto simile alla Cielo con un pizzico di Red,
  • -Red,una varietà che fù incrociata da Terence McKenna. Si dice sia la seconda varietà più potente dopo la Black ma comunque molto più gentile;
  • -Blue, praticamente sconosciuta e probabilmente non classificabile come Caapi ma appartente alla stessa famiglia.

Considerando la grande confusione sull'argomento e l'inaffidabilità delle classificazioni proposte dai rivenditori, in generale conviene basarsi sulla freschezza e conservazione del prodotto piuttosto che sul colore o sul nome, comunque per sicurezza meglio stare lontano dalla Black.
Per evitare di cucinarsi da soli il Caapi, è' possibile acquistare legalmente estratti purificati in polvere che hanno dosaggi che si aggirano intorno a 200mg o anche meno. La seconda scelta consiste nelle tinture e infine vengono le resine, prodotto sicuramente efficace ma abbastanza grezzo. Per il materiale vegetale (foglie e liana), generalmente si parte da un dosaggio di 50 grammi per arrivare anche a delle dosi eroiche di ben oltre 100.
La preparazione dell'Ayahuasca è un processo laborioso che si protrae per più giorni ma se avete della buona musica e un pò di pazienta dovrebbe essere più rilassante che faticoso.

Preparazione del Caapi

Ecco come personalmente preparo la Caapi:

1) Si inizia tritandone i tronchi, più finemente vengono tritati maggiore sarà l'efficienza dell'estrazione.

2) Successivamente questa polvere và congelata per favorire la lisi e l'assottigliamento delle pareti cellulari. Si possono fare più passaggi in freezer, scongelando ogni volta a temperatura .

3) A seguire il materiale và cotto e mescolato continuamente per tre ore a fuoco moderato (deve bollire ma delicatamente), ripetete la cottura almeno quattro volte filtrando, strizzando e cambiando acqua ogni volta, realizzando così un'infusione complessiva di almeno 12 ore. Volendo si possono addirittura raddoppiare i tempi per assicurarsi che non si ci stia lasciando assolutamente niente alle spalle. Si può usare qualsiasi tipo di acqua purchè sia potabile, ma io vi consiglio di usare acqua demineralizzata alimentare o ancora meglio distillata. E' molto importante acidificarla aggiungendo un cucchiaio abbondante di aceto per ogni litro di acqua utilizzata. Volendo si può utilizzare anche il succo di limone anche se la scelta migliore è la vitamina C (acido ascorbico). Potete usate a malapena tanto liquido quanto basta per coprire la liana ma sinceramente più ne usate meglio è, la solubilità delle betacarboline in acqua, anche acidificata, è abbastanza contenuta; inoltre essendo materiale legnoso è particolarmente difficile estrarre dal Caapi. Ricordatevi però che usare più liquido significherà un processo di riduzione più lungo.

4) Adesso dovreste avere una discreta quantità di liquido non ancora fangoso ma sicuramente non cristallino, che potete decidere di ridurre a fuoco molto basso così com'è (deve evaporare ma non più bollire così si evita che addensandosi si attacchi e rischi di bruciare, troppo calore potrebbe anche causare la perdita di potenza del preparato). Seguendo questa strada però si ottiene una melma densa e decisamente nauseante, già più potente e pulita rispetto alle pozioni amazzoniche ma si può fare anche di meglio grazie all'aiuto di semplici uova!

Infatti se siete ecisi ad evitare la tipica purga, prima di ridurre potete purificare la vostra Ayahuasca rimuovendo parte dei tannini presenti, usando dei filtri al carbonio attivo o in alternativa del semplice bianco d'uovo. Basta mettere tutto sul fuoco come se stesse iniziando a ridurre, buttate dentro un bianco d'uovo per ogni due litri di liquido, o due bianchi per ogni tre litri se volete essere sicuri del risultato. Mescolate bene lasciando l'uovo immerso da un minimo di 10 minuti a un massimo di un'ora (un bagno di un'ora ovviamente rimuoverà più tannini ma anche una minima parte di principi attivi). Dovreste notare fin da subito l'uovo rapprendere e cambiare colore fino a raggiungere una sfumatura marrone: sono i tannini che vengono intrappolati dal bianco. Finito il bagno di un'ora spegnete, lasciate raffreddare e rifiltrate per rimuovere l'uovo solidificato. Se tutto è andato come doveva, dovreste notare subito che l'Ayahausca è decisamente meno densa, il marrone di prima dovrebbe essere diventato una limpida sfumatura rossa o color oro. A questo punto procedete normalmente con la riduzione finche non ottenete una quantità di liquido per voi facilmente ingeribile.

Piante simili

La Banisteriopsis Muricata, è spesso commercializzata con il nome di Red Caapi, non chiedetemi perchè dato che visivamente a parte il colore non ci somiglia molto, si dice sia una varietà molto potente di Caapi, anche se dal punto di vista chimico sono composte in maniera molto simile, un dettaglio interessante è che analizzandola sono state trovate anche tracce di DMT rendendola l'unica possibile candidata per la realizzazione di un preparato attivo partendo da una pianta singola. Generalmente 50 grammi cucinati come si fa per il Caapi sono un'esperienza decisamente solida e più che abbastanza per raggiungere un grado completo di inibizione enzimatica, è decisamente sconsigliabile salire o superare i 100 grammi oltre che un spreco di materiale.

L'Alicia Anisopetala, è un caso a parte e non contiene maoi, visivamente molto simile al Caapi, viene spesso commercializzata con il nome di Black Caapi a causa del colore delle sue venature, creando ancor più confusione, anche se non ha niente a che vedere con la sua stretta parente. Infatti non contenendo betacarboline è una pessima scelta usarla per sostituire il Yagè, ha un sapore decisamente migliore, quasi piacevole, ma ad oggi è ancora oggetto di studio ed è ritenuta inattiva. Io stesso l'ho sperimentata e posso garantire che anche se ha un suo effetto, non troppo distante dal placebo e non aggiunge praticamente nulla alla pozione. Sono stati riportati dosaggi fino ed oltre i 100 grammi anche se salendo sopra i venti si rischia di passare delle brutte ore in bagno, senza un ritorno concreto.

Nel The Caapi Analysis Thread potete trovar la maggior parte delle notizie e degli studi condotti sulle diverse liane amazzoniche, in particolare le varie differenze e una classificazione affidabile dei vari tipi di Caapi disponibili, è sempre meglio essere informati ed evitare di farsi truffare:

Peganum harmala

Il Peganum Harmala (Ruta siriana o siriaca), è la seconda scelta dopo le Banisteriopsis, i suoi semi contengono uno spettro diverso di betacarboline e risulta decisamente più fisico e nauseante. Per questo motivo al contrario del Caapi, difficilmente viene preso da solo ma viene usato quasi esclusivamente per attivare oralmente le triptamine o per realizzati estratti ad alta purezza (95-99%) attivi a basse dosi e praticamente privi di quegli effetti collaterali che caratterizzano i semi grezzi. Sicuramente essendo attivo a dosi più basse è un'alternativa comoda ed economica al Caapi, per diminuire la nausea e la pesantezza di stomaco che lo caratterizzano può essere cucinato in modo simile (ma in tempi decisamente ridotti, quattro lavaggi da un quarto d'ora sono sufficienti). Altrimenti si possono masticare i semi interi, anche se è un tipo di assunzione poco efficiente e molto sgradevole, o ingerirlo tritato e in polvere aiutandosi con dell'acqua. Dato il sapore pessimo, peggiore addirittura dell'Ayahuasca, capsularlo o creare dei fagottini da ingerire è un opzione decisamente meno sgradevole.

Quando viene utilizzato al posto del Banisteriopsis si parla di anahuasca, ovvero analogo dell'Ayahuasca. Generalmente se ingerito così com'è bastano 3 grammi di semi per raggiungere l'inibizione enzimatica, i dosaggi variano da un minimo di 1 grammo a un massimo di 7 (5 più 2 di rinforzo). Dosaggi più alti comportano diversi fastidiosi effetti collaterali: sbalzi di pressione, febbre, brividi, insonnia, nausea, vomito e diarrea e ancora mal di testa tachicardia ecc…Secondo una leggenda dovrebbe essere psicoattivo anche da solo similmente al Caapi (a dosaggi assurdi compresi tra 10-30 grammi), ma ho provato personalmente e sebbene per certi sensi abbia retto bene, non ho avuto nessun effetto positivo o che comunque giustificasse il malessere e i rischi che comporta giocare con i maoi, ricordatevi che sono dei farmaci molto potenti e se presi in dosi alti rischiano di avere effetti permanenti, cosa ancora più facile se vengono mischiati con altre sostanze, soprattutto stimolanti (sì parlo anche di nicotina e caffeina). In più la Ruta è decisamente indigesta e se overdosata comporta tutta una lunga serie di fastidiosi effetti collaterali. Seriamente, cucinare una grosse dose di Caapi per sperimentare e provare qualcosa di diverso può essere divertente anche se comporta un pò di viaggi in bagno, con la Ruta è decisamente meglio evitare…

Quantità inferiori di maoi sono contenute anche nel tabacco, soprattutto la Nicotiana Rustica, così come nella passiflora, nell'iperico, nello yohimbe e in misura trascurabile nel chaliponga, un'altra liana parente dell'Ayahuasca che però viene usata per il suo contenuto di triptamine.

Piante contenenti triptamine

Gli effetti solitamente ricercati da noi psiconauti sono garantiti nell'Ayahuasca e nei suoi analoghi, dalla presenza di più triptamine, la più famosa è sicuramente L'N,N DMT o Dimetiltriptamina. E' una sostanza endogena che provoca allucinazioni e altri effetti assimilabili all'archetipo classico di psichedelico. Generalmente gli sciamani usano dosi molto basse di triptamine nei loro preparati, sia perchè credono che l'azione teraupetica dell'Ayahuasca dipenda principalmente dal Caapi, sia perche gestire qualcuno in preda ad allucinazioni selvagge non è per niente facile.
In ogni caso sono sostanze di cui si può decisamente fare uso massiccio e ripetuto nel tempo, infatti sono decisamente più sicure dei maoi dal punto di fista organico anche se l'esatto opposto può essere detto guardando la cosa dal punto vista psicologico.

Discrete concentrazioni di DMT ed altre triptamine possono essere trovate in centinaia di specie vegetali ed animali, anche se le specie più famose ed usate nella preparazione dell'Ayahuasca sono:

Psychotria viridis

La Psychotria viridis e Psychotria Alba (chacruna), la regina delle piante contenenti triptamina e la più usata dagli indigeni. E' sicuramente la scelta migliore per la preparazione dell'Ayahusca, non crea particolari fastidi, è stata sperimentata per secoli ed i suoi dosaggi sono ben conosciuti.
Purtroppo la freschezza e la qualità del fogliame sono fondamentali, infatti queste due piante non contengono quantità stratosferiche di alcaloidi già in partenza, e ne perdono gran parte durante l'essiccazione ed il trasporto arrivando ad un modesto 0,1% di alcaloidi contenuti nel fogliame secco, quasi esclusivamente DMT
D'altronde è perfettamente logico che delle foglie sottili siano più soggette a decadimento rispetto a cortecce, tronchi o radici…
Per un breve periodo si è pensato che la Psychotria Alba, possedesse dosi inferiori di principio attivo, si è poi scoperto che queste piante chimicamente sono molto simili, l'unica differenza è che la varietà Alba cresce più rapidamente.
Nella giungla 20 grammi di chacruna potrebbero essere considerati una buona dose, lavorando con foglie di bassa qualità si può arrivare tranquillamente a 50.
Per cucinarlo si può utilizzare la stessa tecnica del Caapi dimezzando i tempi ed evitando che il composto arrivi a bollire durante l'estrazione.

Dyplopteris cabreana

La Dyplopteris cabreana (chaliponga), e' una liana lontanamente imparentata con le Banisteriopsis, anche se contiene solo una beta carbolina ed in bassissima concentrazione. Al contrario è decisamente ricco di triptamine ed attivo a dosi inferiori rispetto al chacruna. Anche del chaliponga si utilizzano le foglie, ma regge leggermente meglio il passare del tempo oltre ad avere una quantita di principio superiore in partenza. Le foglie secche hanno una concentrazione di alcaloidi molto variabile che spazia da circa 0,17% ad un impressionante 1,75%.
Molti trovano già soddisfacenti dosi di 5 grammi mentre 15 grammi rappresentano una dose forte. Pochi sentono il bisogni di spingersi oltre infatti il chaliponga ha la fama di essere molto più tetro ed indigesto della Psychotria, probabilmente a causa del suo contenuto di 5-MeO-DMT, una triptamina attiva a dosi bassissime con effetti più simili ad un dissociativo che ad un allucinogeno.
Và cotto esattamente come il chacruna.

Mimosa hostilis

La Mimosa hostilis (jurema), contiene un altissima quantità di DMT e alcaloidi simili (dallo 0.67% ale 3%, infatti viene molto usata per le estrazioni anche se può essere cucinata come il Caapi per la preparazione di un analogo dell'Ayahuasca decisamente più stomachevole.
Dopo aver cotto la radice, per rendere l'infuso di mimosa più appetibile è consigliabile lasciarlo a decantare per diverse ore nel frigo, si formera una patina grigiastra in cima, che và scartata così come i sedimenti che si depositeranno sul fondo.
I dosaggi arrivano ad un massimo di 10 grammi ma, essendo estremamente indigesta ed imprevedibile, per iniziare raccomando di provare con uno o due.
Si utilizza principalmente la radice e la concentrazione maggiore di principio attivo si riscontra nel secondo strato di corteccia che può arrivare anche al 2% di alcaloidi principalmente DMT.

Acacia spp.

Svariate specie di Acacia, contengono uno spettro molto vario di triptamine, molte di queste sono attive a bassissime dosi e si dice possano essere leggermente attive senza l'utilizzo combinato di maoi. Due delle specie più famose sono l'Acacia Acuminata che ha la particolarità di contenere fino all'1,5% di alcaloidi nelle foglie e l'Acacia Confusa di cui si usa principamente la corteccia (a volte può arrivarea circa allo 0,4% nelle foglie, mentre la corteccia della radice può oltrepassare il 2%). Generalmente anche queste vengono usate nella realizzazione di estratti, comunque i dosaggi utilizzati nella preparazione dell'anahuasca si aggirano intorno ai 5gr, ma si possiede del buon materiale di partenza si può avere un'esperienza appagante anche con uno o due grammi. Consumare o addirittura superare i 5 grammi è da considerarsi un grosso rischio se non si ha idea della potenza di ciò che abbiamo tra le mani. Come le altre piante contenenti triptamine in questa lista, può essere cucinata in modo simile al Caapi dimezzando i tempi ed evitando di portare il composto ad ebollizione.

Virola spp

Virola Theiodora e Virola Calophylla (epèna), sono due alberi contenenti una resina psicoattiva a base di triptamine (principalmente 5-Meo-DMT), generalmente non vengono usati come additivo nell'ayahuasca, gli indigeni mettono dei grossi pezzi di corteccià sul fuoco finche non iniziano a “sudare”, questo essudato che si ossida estremamente in fretta viene raschiato e ridotto sullo stesso fuoco che si è utilizzato per estrarlo, così si ottiene una resina molto scura (spesso diluita con cenere o polvere di piante come la Justicia Pectoralis) che abitualmente viene sniffata con modalità ed effetti simili allo Yopo e al Vilka.
Per questa ragione e anche per le oggettive difficoltà di conservazione e preservazione dei costituenti attivi, la quasi totalità della corteccia reperibile in occidente è praticamente poco più che segatura, infatti la resina, e dunque la maggior parte del principio attivo viene estratto in loco e venduto a prezzi decisamente maggiori rispetto alla corteccia ( anche qui c'è poco da fidarsi, esiste pochissimi suppliers che vendono vera resina di Virola, nessuno di questi locato in europa che io sappia). In ogni caso per chi volesse provare consiglio di prendere dai 5 ai 20 grammi di corteccia e da 1 a 5 di resina. Provate sempre una microdose prima in caso foste in possesso di materiale fresco.

Altre piante

Qui potete trovare degli elenchi e l'analisi chimica di alcune delle svariate piante usate tradizionalmente e non come additivi nell'ayahuasca:

Ayahuasca Analogues
Ayahuasca Admixtures Workspace
DMT Plants List ( Chapilonga alkaloids)

Consigli utili

L'Ayahuasca è qualcosa di veramente speciale, con una sfumatura di eternità decisamente più marcata rispetto agli altri allucinogeni, riflettete a lungo sul perchè volete provarla, cosa vi aspettate da essa e se veramente siete in grado di accettare ed integrare una brutta esperienza o una scomoda verità se fosse quello ciò che il vostro subconscio ha bisogno di mostrarvi.
Un'esperienza ad un dosaggio che non sia ridicolmente basso sicuramente rischia di cambiare chi siete e la vostra vita, è necessario avere pazienza ed essere disposti a rinunciare agli psichedelici o altre droghe, sia prima che dopo l'assunzione della pozione. Non abbiate fretta e non inseguite le visioni, ricordate che l'Ayahuasca non và e non può essere gestita, bisogna lasciarsi andare ed accettare la realtà che ci viene mostrata così com'è, pena la disintegrazione del vostro io.

Vi consiglio di fermarvi a riflettere anche dopo un tentativo fallito, sembra assurdo ma spesso la capacità di trarre qualcosa di utile dalle visioni è necessaria per il realizzarsi della visione stessa. Con questo voglio dire che generalmente, il set e il setting influiscono sull'esperienza quasi quanto il dosaggio e la cottura stessa.
La prima esperienza spesso si realizza dopo molti tentativi falliti non solo per l'inesperienza nella preparazione ma anche per l'inadeguatezza psicologica di chi giunge ad utilizzare una sostanza senza sapere bene perchè, cosa aspettarsi e di che cosa si tratta). Può essere goduta senza troppi pensieri in uno spirito di pura meraviglia, ma vi consiglio di affrontare le successive con molta più disciplina e consapevolezza, altrimenti è molto probabile che vi sia preclusa la possibilità di imparare niente di positivo.

Molti dicono, se ci si vuole credere, che l'energia e l'intensità del prodotto finale equivale all'energia e all'intensità che si è posti, in primo luogo, nella preparazione e nell'attesa stessa.

Ricordatevi di assumerla sempre a stomaco vuoto ed informarvi approfonditamente su possibili interazioni e dosaggi prima di mischiarla con altre sostanze o aggiungere additivi vari.

Perchè i maoi facciano il loro lavoro c'è bisogno di tempo, quindi, sebbene sia tradizione, è uno spreco mischiare o cucinare insieme alle triptamine, aspettare 20 minuti dopo averli presi dovrebbe essere abbastanza per inibire gli enzimi, bere in due riprese può anche aiutare a diminuire la nausea e dunque il rischio di vomito che è il motivo principale per cui tanti si lamentano di non avere nessun effetto.
Infatti sebbene i suddetti esperti e sciamani non ne parlino volentieri bere per vomitare subito dopo non consente un adeguato assorbimento del principio attivo.
Più la pozione e diluita e meno ne verrà assorbita dalla bocca e dall'esofago, una volta nello stomaco può essere necessaria anche più di un'ora per un completo assorbimento.
Altri trucchi per ridurre la nausea sono:
-bere olio essenziali di limone prima dell'Ayahuasca sembrerebbe aiutare anche se con me non ha mai funzionato;
-bere un tè allo zenzero, che ha delle comprovate propietà antiemetiche;
-ingerire della tintura o degli edibili a base di Cannabis 2-3 ore prima di bere, o come seconda scelta, fumare qualche canna subito dopoaver bevuto, stando attenti agli sbalzi di pressione;
-ingerire pochi semi di datura, sono ricchi di scopolamina una sostanza antiemetica ma fortemente tossica, informatevi bene sui possibili rischi;
-stare perfettamente immobili, evitare di parlare o girare la testa per almeno mezz'ora dopo l'ingestione.

In generale è consigliabile astenersi da cibi contenenti Tiramina (alcolici, caffè, cioccolato, formaggi, lieviti, carne e pesce lavorati eccc..) da 6 ore prima dell'assuzione a sei ore dopo l'esperienza, anche se questa è una reale necessita solo nel caso si voglia provare una pharmahuasca, ovvero l'analogo farmaceutico dell'Ayahuasca.
Infatti sia il Caapi che la Rue contengono inibitori ad azione reversibile, che vengono smaltiti dall'organismo molto in fretta, il peggio che possa succedere ingerendo modeste quantità di Tiramina è che torni la nausea o arrivi un bel mal di testa.

Tradizionalmente è indicata una dieta molto più severa che prevede l'astenzione dal sesso, dalle spezie soprattuto il peperoncino, dai grassi e persino dal sale per almeno 24 ore se non addirittura una settimana prima dell'assunzione.

Cibi contenenti Tirammina ed informazioni sul suo metabolismo:
Tirammina
Alimenti ricchi di Tiramina

Anche il digiuno, che io consiglio di non spingere oltre le quattro ore è enfatizzato da molte tribù, che evitano assolutamente di mangiare il giorno della cerimonia, ricorrendo invece a bevande energizzanti come quella ricavata dall'Ilex Guayusa o dall'Ilex Paraguariensis. Sinceramente ho notato che fare un pasto estremamente leggero 2-3 ore prima dell'assunzione aiuti molto più del digiuno sia nel contrastare la nausea sia nel mantenere l'energia necessaria per il viaggio, che a seconda del dosaggio può arrivare anche a 6 ore di effetto e 6 di discesa.

Perciò prima di pensare di ingerire dell'Ayahuasca accertatevi di essere in buono stato psicofisico, avere la pancia vuota, buoni ingredienti, la giusta dose di rispetto, non dimenticate di essere sinceri con voi stessi e chedervi perchè lo state facendo ed infine, assicuratevi di avere, oltre ad un sitter possibilmente sobrio, una valanga di tempo tutto per voi.

Tradizione

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Farmacologia

Situazione legale

Stupefacenti - preparazioni di cui alla tabella V - decotto di foglie di piante amazzoniche denominate “ayahuasca”.

Corte di cassazione, Sezione VI penale - Sentenza n. 44227 ud. 6/10/2005 - deposito del 5/12/2005

La Corte ha stabilito, con riferimento alla bevanda denominata “ayahuasca”, ottenuta con il decotto di foglie di piante amazzoniche non ricomprese in tabella, ma nelle quali sia presente la sostanza DMT presente in tabella, che sia compito del giudice di merito verificare se la stessa sia riconducibile alle preparazioni penalmente vietate.

Fonte: http://centrostudi.gruppoabele.org/?q=node/1085

“In Italia la DMT è inserita in tabella I dell'elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui all'art.14 del DPR n. 309/90. Tuttavia la bevanda denominata Ayahuasca non può essere classificata come una droga. Le piante naturali che la compongono anche se contengono naturalmente del DMT non sono incluse in alcun elenco di sostanze vietate. L'Ayahuasca è stata dichiarata sostanza non narcotica con due sentenze della Corte di Cassazione (Sezione IV, 6 ottobre 2005, n. 44229 e Sezione I, 16 febbraio 2007, n. 19056) e una Nota del Ministero della Salute (n. 6895-44021, del 30 dicembre 2010). Nel 2012 il possesso di ayahuasca da parte di Gianluca Curzi, membro del Santo Daime, è stato giudicato, dopo qualche malinteso giuridico, lecito.”

Tratto da: Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Esperienze

2022/08/01 10:20 Nectar ,
2015/11/19 17:45 Aryaman ,