Autore: Benway | |
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Sostanza assunta: dmt | |
Via di somministrazione: fumata | |
Quantità: 55mg | |
Link al topic: https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&p=21027#p21027 |
Premessa:
Il giorno prima di questa fumata di dmt mi sono lanciato in una sperimentazione fallimentare con la “juermhuasca”, ma con la jurema estratta a freddo.
Al posto della PH come MAOi ho usato 4ml d'estratto di Caapi rossa. Nessun problema digestivo. Ottimi effetti.
Come parte attivo/visionaria decido di usare 7g di MHRB con estrazione a doppia macerazione della durata di 7h in 200ml di h2o. Muovo spesso eliminando la schiuma bianca in superficie.
Dopo 40min dall'assunzione della Caapi bevo a fatica la jurema ( anche a freddo il gusto è orribile ) e dopo circa 15min ne sbocco una piccola parte. Con grande sforzo trattengo il resto e aspetto. Passano circa altri 20min e rutto sonoramente, con soddisfazione. Aspetto….nulla. Sono chiari solo gli effetti della Caapi, ma della jurema neanche l'ombra. Concludo cullato dalla liana e medito sul fatto che magari 7g a freddo son pochi e che lo sbocco iniziale di sicuro non mi ha aiutato.
Il pomeriggio dopo, sfruttando la coda dei MAOi, decido di provare a farmi una fumata di spezia per testare se gli effetti sono più lunghi o diversi:
Dosaggio: 55mg ( Forma II )
Assunzione: fumata con metodo sandwich
Luogo: a casa di pomeriggio - senza musica, solo il canto degli uccelli e lontani rumori occasionali.
Accendo, aspiro e poso la pipa. Non faccio neanche in tempo a sdraiarmi che inizia. Balzo veloce oltre la “ragnatela” e mille incredibili costruzioni frattaliche per finire in un ampio spazio scuro sovrapopolato da esseri umanoidi anch'essi neri. Questi esseri, come certi pesci di profondità, sembrano possedere una sorta di bioluminescenza che si muove lungo il corpo tracciando bellissimi ed indescrivibili motivi. Nell'oscurità percepisco, ai margini visivi, una luce gialla, calda ed incombente. Il fascio di luce arriva e scandaglia la folla infinita di esseri neri. Questi, al passaggio della luce, si ritraggono, cercando di non farsi toccare, si nascondono usando la massa dei corpi dei loro simili come riparo.
La luce mi passa vicino. Vi è panico fra gli esseri e d'istinto anch'io mi sposto. Non capisco perchè siano così spaventati dalla luce. Quando li tocca velocemente non sembra provocare nessun danno. Mi sono ritratto con loro, ma non sono uno di loro, allora perchè devo temere la luce?
Decido così d'alzarmi in piedi e di guardare verso la fonte lumionsa e vedo una distesa infinita di esseri neri bioluminescenti tutti accalcati. All'orizzonte vi è un colosso di forma umanoide. Sembra un ciclope coperto da fasce di metallo con un unico gigantesco occhio al centro di una testa priva di collo. L'occhio è la fonte della luce e del raggio. Sembra cercare qualcosa fra la massa nera. Per un attimo mi viene il sospetto che stia cercando me poi una voce femminile proveniente dalla mia sinistra mi dice chiaramente: “Non guardarlo! Egli non è Dio. Nasconditi!”. Rimango molto perplesso perchè in quel momento pensavo a tutt'altro e poi sò benissimo che gli Dei sono tali solo come definizione ( sono una categoria di esseri impropriamente chiamati così ). Che c'entra Dio? Chi è che mi parla?
Mi giro e vedo nascosti dietro un velo di realtà nera ( come un sipario…l'ho interpretato come un loro “scudo” anti-raggio ) una serie di esseri neri, ma molto più bioluminescenti della folla in cui sono. Esprimono potenza e i loro disegni corporei sono infinitamente più complessi ed elaborati.
Mi rivolgo mentalmente all'essere che mi ha parlato e dico: “No, aspetta….Chi è lui? ( il robottone ciclopico ) - Chi siete voi? Anzi, chi sei tu? Chi sei?”. La figura mi risponde con una serie di segnali bioluminescenti, che ripete diverse volte e mi fa cenno si seguirla dietro lo “scudo”.
Mi avvicino e le dico ancora: “Non sono come voi. Perchè mi coinvolgete in quelli che non sembrano essere affari umani?”.
La creatura mi risponde spostandomi. Sono a galleggio nello spazio e vedo stelle, pianeti, immense “astronavi”, esseri biomeccanici pronti al combattimento e frammenti di una storia talmente incredibile da non poter essere raccontata, ma solo ricordata. Vedo un conflitto fra due popoli sovradimensionali. Il conflitto fu, è e sarà. Influsice tuttora su molte cose.. Comprendo che l'essere umano ricorda nel suo intimo questo conflitto perchè ne è parte ( come credo molti altri esseri del multiverso ) e ne è rimasto profondamente traumatizzato. Così tanto da ricordarlo perennemente attraverso il concetto di polarità ( che l'uomo applica così facilmente ad ogni cosa ). Questo eterno ricordo traumatico di un evento di portata multiversale nella sua degradazione arriva ad essere la ben conosciuta lotta fra bene e male, luce e tenebre, vita e morte, etc, etc…
Un pò amareggiato da questo ricordo di guerra infinita vengo spinto verso l'alto fra una fitta foresta di tubi colorati.
Sento il “solito loop” che da tempo immemorabile conosco e decido di seguirlo. Questa volta non mi scappa! Infatti, salendo velocemente, riesco a farlo mio. Sbuco dal pavimento di un'assurda costruzione. Sono concentrato sul loop. Riesco a sentire ogni singola parola e ci metto un pò a capire che seduto davati a me vi è un essere benevolo e ghignante. Ha un corpo grigio su cui si sviluppano strani tatoo luminescenti, ma di colori tenui e la faccia….è indescrivibile. Sembra la faccia del gatto di Alice nel paese delle meraviglie. Sta smontando il loop. Le parole sono oggetti strani che cadono sul pavimento e non significano proprio nulla. In un attimo di consapevolezza assoluta guardo il mio nuovo amico ed egli mi dice “Vedi? Credevi fosse importante, ma queste sono solo le catene che ti tengono ancorato dove sei di norma ( a livello percettivo s'intende.. ). Sono l'ultimo canto della mente razionale ( manifestazione dell'ego ) che cerca di auto-proteggersi ( conservarsi in uno stato di limitatezza ) dall'assoluto che permea tutto il multiverso. Hai capito l'inganno e ora puoi andare oltre. Devi vedere una cosa..”.
Mi sposto velocemente verso l'alto in sua compagnia e mi ritrovo in un vasto e eterno non-luogo di colore azzurrino. E' come essere in un'infinita fotografia 3D. Tutto è immobile e capisco che lo è per il mio bene ( altrimenti andrei in frantumi disintegrandomi ).
A galleggio in questo non-cielo vedo infinite coppie di grandi e potenti esseri zoomorfi immobilizzate nell'attimo di uno scontro titanico.
Osservo meglio la coppia più vicina e vedo che oltre ad assomigliare a Dei zoomorfi hanno caratteristiche di colore simili alle rappresentazioni dei Deva vedici miscelati con una grafica molto meso-americana. La creatura che vedo meglio ha la pelle di colore blu, un corpo umanoide ricco d'ornamenti indescrivibili, la testa d'aquila e un grosso paio di ali simili a quelle rappresentate nell'arte mesopotamica. Ogni scontro è alla pari. Sembra il confronto fra due energie di egual potenza. Guardando meglio vedo che la creatura si sta scontrando con un suo doppio, con se stessa.
Per un attimo m'intristisco e penso: “Di nuovo il conflitto, di nuovo la guerra. Tutto questo avrà serie ripercussioni anche sul nostro universo.. Non voglio più rimanere qui!”.
L'essere che mi accompagna risponde: “Esatto…”. Poi mi scaraventa verso il basso attrverso un vortice di nubi bianche. Il vento è fortissimo tanto da rendere le nubi quasi solide. Cado in piedi e mentre scendo guardo verso l'alto. La “guida” ha cambiato forma ed è a testa in giù. I nostri due volti sono rivolti uno verso l'altro. Ora ha il volto umano. Un volto segnato dal sole e dalle cicatrici. Porta una specie di fazzoletto legato in testa di colore marrone/verde scuro che gli copre la capigliatura ( anche se mi sembra rasato a zero.. ) e un paio d'occhiali da saldatore con i vetri scuri. Il corpo è nascosto dalle vesti composte per lo più da un poncho di colore marroncino e usurato oltre ogni limite che s'agita furioso in balia dei venti del vortice. Vedo le sue braccia. Le allunga verso di me e mentre scendiamo mi parla: “Tu devi ricordare tutto questo! Tu devi raccontarlo! Non dimenticare!!”. Poi aggiunge: “Il conflitto non è mai cessato, ma ora vi è di nuovo guerra nei cieli”. Rimango interdetto dall'affermazione fin troppo “biblica” e rispondo: “Ma come faccio?? Chi dovrebbe credermi?”.
Il vortice e la guida scompaiono lasciando il posto ad un enorme volto composto da fili di colori caldi che occupa tutta la visuale. Il faccione apre la bocca e sento solo una voce che dice: “Parla”.
Poi anche il volto scompare e mi ritrovo nel buio. Capisco che è la fine del viaggio. Provo ad aprire gli occhi, ma tutto ancora si sovrappone pesantemente. Li richiudo ed inizio a pensare all'esperienza. Certo che se andassi in giro a dire che “è di nuovo guerra nei cieli” mi meriterei un bel TSO ….Con simili e buffi pensieri lentamente scivolo in un dolce sonno. Mi sveglio dopo 2h circa e per prima cosa mi ricordo di tutto ciò che ho appena vissuto.
Un pò rincoglionito e fissando il muro come se potesse rispondermi esclamo: “Vacca puttana che viaggio!!!!!”.
Fine.
Credo che la coda della Caapi abbia aumentato la profondità e la definizione delle visioni e ne abbia prolungato gli effetti. Basandomi sul campanile il tutto sembra essere durato almeno una ventina di minuti di effetti pieni + una coda di almeno 30 min ( poi mi sono addormentato ). In merito al contenuto mitologico del viaggio non saprei che dire….si vede che doveva andare così e dovevo vedere ciò che mi è stato mostrato. Cercherò di trarne utili insegnamenti personali.