Autore | Pagan Atheist |
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Sostanza assunta | Psilocybe cubensis |
Via di somministrazione | Orale |
Quantità | 2.2 g |
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Miei cari compagni di viaggio,
sono quasi le cinque del mattino e, dopo quasi 24 ore, ricomincio a riassaporare un ritorno alla normalità. Quello che segue è il racconto della mia prima esperienza con i funghi psilocibinici e, probabilmente, la mia ultima esperienza con le sostanze psicoattive. Negli ultimi mesi questo forum è stato un po' il mio rifugio e voi siete stati davvero dei compagni di viaggio e di vita… Per questo motivo ho ritenuto onesto e corretto da parte mia condividere con voi questa esperienza nella sua totalità. Spero possa esservi d'aiuto in qualche modo.
A partire da ottobre-novembre mi sono interessato alla coltivazione di funghi in generale e, qualche giorno fa ho ottenuto il mio primo flush di B+. Circa 10 g secchi. Per qualche strano motivo avevo trovato del “riso venere” scontatissimo e ne avevo sperimentato l'utilizzo come substrato (dato che, provato a cucinarlo, aveva un odore nauseabondo). Ho notato sin dall'inizio che la velocità di colonizzazione si dimostrava almeno tre volte più veloce che su qualsiasi altro cereale e, in cuor mio, ho pensato che forse ne avrei ricavato dei funghi particolarmente potenti.
Decido di intraprendere il viaggio di mattina, da solo, nella casa che condivido con la mia compagna. Sono a stomaco vuoto dal pomeriggio del giorno precedente.
Attendo che la mia compagna si rechi a lavoro e alle 7:50 ingerisco 2.2 g di funghi secchi persuaso di avere a che fare con una dose medio-bassa.
(E' stato un grande errore non cominciare con una dose più bassa, sono stato un presuntuoso mettendo da parte quel principio di precauzione che ho sempre sbandierato sul forum.)
Sono al pc con le cuffie e una playlist di musica rilassante. Dopo circa venti minuti cominciano le prime visioni. Non ricordo molto della prima ora e mezza, ne ho rimosso i contenuti ma l'esperienza è da subito faticosa, estenuante. Visioni di mondi ed esseri alieni e minacciosi mi provocano un'angoscia indescrivibile. Mi accascio sul fianco sinistro e comincio a lottare. Devo lottare con tutte le mie forze per non essere risucchiatto nel baratro, una sorta di buco nero che percepisco e vedo “in basso a destra”. Prendo dal portafogli una fototessera della mia compagna e la poggio nell'angolo in basso a sinistra del monitor… non devo lasciarmi separare da lei.
Cominciano le allucinazioni, potentissime. Il monitor del portatile è ormai in 3D… l'immagine della mia compagna si deforma e devo lottare perché ciò non accada: “lei non dovete toccarla!”.
Sono circa le 9:25 e decido che ho bisogno di aiuto. Chiamo mio fratello su skype e, con tutta la serietà di questo mondo, gli chiedo di tenermi agganciato alla realtà. Sento di dover contrastare a tutti i costi l'effetto del trip… troppo minaccioso. Percepisco la concreta possibilità di perdere la ragione.
“Parlami, fammi aggrappare alla tua voce” continuavo a dire disperato, mentre il trip cominciava a ripropormi una marea di questioni irrisolte nella mia vita. Errori compiuti nel passato, le ferite inferte alle persone che ho amato e che amo. Il tutto avveniva con strani simbolismi. I miei sensi di colpa mi si presentavano sotto forma di blocchi materiali e con delle sinestesie a livello della colonna vertebrale. Sentivo che con molti di essi mi ci stavo riappacificando. Sentivo il mio sistema neurale ristrutturarsi, trovare un nuovo arrangiamento.
Continuavo a parlare con mio fratello, gli parlavo normalmente ma a me sembrava di riempire dei vaseti da miele con le mie parole e di porgerglieli. Strano davvero.
A un certo punto, ero quasi sfinito e continuavo a lottare da quasi 3 ore, sempre sdraiato su un fianco ho cominciato ad accarezzarmi la testa, ma la mano che mi accarezzava non la percepivo come la mia, bensì come quella di mio padre perso circa due anni fa. La mia mente razionale mi aveva impedito di elaborare il lutto a livello emotivamente profondo e viscerale. “Papà è qui e mi sta accarezzando” ho detto a mia fratelle e ho cominciato a piangere come un bambino…
I miei errori passati da cui scaturivano le mie inibizioni e certi miei tappi emotivi continuavano a ripresentarsi in modo prepotente. “Ti prego, dammi il perdono a nome di tutta l'umanità” ho sentito il bisogno di chiedere a mio fratello (il quale, sarcasticamente mi ha risposto: “aspetta che faccio un giro di telefonate e vedo se te lo concedono”…). Il fatto è che in quel momento ne sentivo davvero il bisogno…
Il tempo non passava mai… sapevo che dopo 4 ore gli effetti si sarebbero affievoliti e continuavo a chiedere che ora fosse.
Pian piano i miei momenti di lucidità cominciavano ad avere sempre maggior peso. Ricordo di essermi rivolto a mio fratello credendo di parlare con altre persone. L'ho persino chiamato “amore”…
Alle ore 12:00 sono ormai lucido anche se le allucinazioni sono ancora persistenti. Mi rivedo nel riquadro di skype… sono in 3D. L'angoscia è superata e mi diverto a giocare con le percezioni alterate. Un'altra mezz'ora e scompariranno anche queste.
Ore 12:30, la mia compagna torna a casa per il pranzo. Saluto mio fratello e abbraccio lei con tutte le mie forze. Non vedevo l'ora… non mi ero mai reso conto di quanto fosse forte il mio amore per lei. Chiamo anche mia mamma e le racconto tutto, soprattutto di mio padre che mi è stato vicino nel momento più duro del viaggio…
A partire dalle 13:30 ho vissuto momenti davvero difficili a causa di fortissima nausea e cali di pressione. Sentivo di dovermi reidratare e mi sono forzato a bere un po' di acqua e miele. Ho anche mangiato un quadretto di cioccolato ma subito dopo ho vomitato tutto. Nausea, mal di testa e febbre mi hanno accompagnato fino alle 22:00. Più volte ho pensato a un ricovero in ospedale. Ho cercato di bere tantissimo, malgrado la nausea, per smaltire le tossine attravero le urine. Alla fine sono riuscito ad addormentarmi.
Mi sono svegliato alle 4:00 del mattino con una fame pazzesca e ancora un forte mal di testa. Ormai in forze ho cucinato un piatto di “pasta al pomodoro” e ho preso un'aspirina. Ho sentito l'esigenza di scrivere questo report.
Durante il viaggio ho avuto in più occasioni l'impressione che qualcosa stesse agendo a livello profondo, come una sorta di medicina… Adesso non ne sono più tanto sicuro e ho paura di non avere avuto il giovamento sperato.
Una cosa però l'ho imparata. Ho imparato ad accettarmi con tutti i miei pregi e tutti i miei difetti. Per me è una cosa nuova. Spero che la mia vita proceda in modo più sereno. Non che non fosse serena prima di ciò… sono stato sempre abbastanza sereno ma mi sono lasciato prendere da troppe distrazioni.
Pagan Atheist probabilemente vi lascerà, almeno per il momento. Vi abbraccio con tutte le mie forze!
Buona vita!
Gabriele